Skip to content

5 giugno 2022 Cimitero munumentale di Giubiano: una tomba a sorpresa

Domenica 5 giugno 2022 alle ore 11 presso il Cimitero Monumentale di Giubiano, sempre il Direttore dei Musei Civici, Daniele Cassinelli alle ore 11 presenterà il Cimitero Monumentale di Giubiano e le sue peculiarità (ritrovo all’ingresso principale del Cimitero).

I cimiteri monumentali infatti sono luoghi deputati in maniera esplicita alla trasmissione ai posteri della memoria individuale, famigliare e cittadina, essi sono in grado di narrare in maniera interdisciplinare storia, arte e cultura, documentando la storia del gusto, delle modalità di autorappresentazione e invitando alla scoperta delle fondamenta della città contemporanea.

Il Cimitero monumentale di Giubiano, situato in via Maspero è il più significativo per la presenza di numerose opere d’arte tanto da poter essere considerato un museo a cielo aperto e “luogo della memoria” dove attraverso le tombe dei personaggi più rappresentativi è possibile ricostruire la storia della città.

Costruito in stile etrusco, su progetto dell’architetto Carlo Maciachini, progettista anche del Cimitero monumentale di Milano, fu inaugurato il 2 maggio 1880 con un lungo muro di cinta e, agli angoli, edicole ed emicicli. I viali principali e i vialetti, ombreggiati da alberi ad alto fusto, danno l’aspetto al camposanto di un grandioso giardino.
All’interno un viale con cipressi conduce alle sepolture e a una chiesa a cappella, realizzata da Paolo Cantù. Dietro il tempio si trova il vecchio tempio crematorio ottocentesco, uno dei più antichi in Italia. Nel cimitero riposano illustri personaggi varesini con sepolture e cappelle di famiglia realizzate da famosi scultori e architetti come Giuseppe Sommaruga, Eugenio Pellini, Enrico Butti, Daniele Scola e Vittorio Tavernari.

Inoltre Varese, grazie alla sua peculiare struttura cittadina, ha altri cimiteri importanti caratterizzati da presenze monumentali significative: basti ricordare il Cimitero di Belforte, il più grande di Varese, progettatto dall’Ing. Flumiani, quello di Santa Maria del Monte su progetto dello scultore Lodovico Pogliaghi che conserva la pianta originaria e il meraviglioso monumento Macchi-Zonsa realizzato da Pogliaghi stesso, o quello di Bregazzana dove Enrico Butti eresse la tomba Magnani costituita da un elefane in bronzo sormontato da una pagoda in pietra.

L’evento del 5 giugno è annullato in caso di maltempo.

Tags: