Le farfalle di Villa Mirabello
Le collezioni entomologiche Tamagno e Simondetti
- Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello
- Dal 30 settembre 2021
Apertura della sezione di Storia Naturale il 30.9.2021 ore 17 conferenza stampa, ore 18 inaugurazione per il pubblico
Sarà un’aperturapiena di curiosità e colori quella delle Collezioni Tamagno e Simondetti dei Musei Civici di Villa Mirabello a Varese, tanto attesa e dal 30 settembre a disposizione dei cittadini e del pubblicoper approfondire un argomento molto particolare. La collezione entomologica del Museo risulta formata da diversi ordini di insetti: Coleotteri, Emitteri, Ditteri, Imenotteri, ma soprattutto da Lepidotteri (o farfalle).
La raccolta risulta frutto del collezionismo di due grandi personaggi varesini che, tra la fine del XIX e la metà del XX secolo, si dedicarono con passione al collezionismo e allo studio delle farfalle.
La collezione Tamagno fu donata al grande tenore nel 1887 durante un soggiorno in Sud America, da Dario Taffurelli, un artista poliedrico, emigrato evissuto a Buenos Aires, mentre la collezione di Mario Simondetti venne da lui costituita tra il 1930 e il 1960 raccogliendo le farfalle nel loro ambiente naturale,non per puro collezionismo, bensì per comprendere negli anni la composizione faunistica delle località in esame, ritornando negli stessi luoghi a più riprese.
Queste collezioni rivestono un imprescindibile valore storico e scientifico, anche in considerazione del fatto che costituiscono una formidabile fotografia dei popolamenti faunistici passati, oggi messi seriamente in pericolo dall’incessante attività antropica, che in molti casi sta portando queste magnifiche creature sull’orlo dell’estinzione.
Anche la sopravvivenza stessa della collezione, per la delicatissima consistenza dei beni entomologici, è fortemente condizionata da rigidi parametri ambientali di luce, temperatura e umidità, che purtroppo ne limitano fortemente l’esposizione al pubblico. Nella saletta superiore in Villa Mirabello si è trovata la soluzione espositiva con 7 scatole visibili e numerosi pannelli di approfondimento sul tema.
IL SALVATAGGIO DELLE COLLEZIONI (a cura di Cinzia Monte)
Nel 2020, dopo ben 29 anni dall’ultima operazione di manutenzione conservativa, è iniziata una campagna di recupero e di valorizzazione delle collezioni di lepidotteri Tamagno e Simondetti. Attività drammaticamente necessarie, visto lo stato generale in cui versavano le due raccolte, in particolar modo della Simondetti.
“I danni subiti sono stati arrecati principalmente da muffe, da attacchi di altri insetti (parassiti delle collezioni) come Antreni e Tineidi -spiega l’entomologa Cinzia Monte, da urti meccanici derivanti da incauti spostamenti delle scatole e dalla luce solare , che nel tempo ha provocato la perdita di gran parte del reale cromatismo di molte farfalle”.Danni questi derivanti da una eccessiva e prolungata esposizione al pubblico in ambienti inidonei alla tutela di questi delicatissimi esemplari, frutto di un approccio museologico un tempo molto più incentrato sull’aspetto meramente espositivo rispetto a quello più conservativo dei giorni d’oggi. L’opera di recupero da parte dell’entomologa ha previsto il restauro conservativo delle farfalle mediante la rimozione delle muffe e altre impurità, il recupero e la ricollocazione di partistaccate (come ali, antenne, addomi) e la successiva disinfestazione tramite congelamento. In seguito, gli esemplari recuperati sono stati trasferiti nelle nuove cassette entomologiche, avendo cura di conservare scrupolosamente la
disposizione originale; le scatole sono state poi riposte in armadi specifici, idonei alla loro ottimale conservazione secondo parametri fisici di luce, temperature e umidità controllati. Al termine degli interventi è stato effettuato lo studio sistematico dei reperti con conseguente cartellinatura e inventariazione degli esemplari. Lo studio si è rivelato fondamentale in quanto spesso i nomi delle farfalle presenti nelle collezioni storiche non sono attualmente validi dal punto di vista nomenclaturale; l’utilizzo di nuove e più moderne tecniche di indagine, quali la biologia molecolare con analisi del DNA ha portato a rivoluzionare, in maniera più o meno significativa, l’assetto sistematico (cioè il complesso delle “parentele”) dei
Lepidotteri, cambiando la “carta d’identità” di molte specie.
Le attività si sono svolte a cura dei Musei Civici di Varese, con il contributo di Regione Lombardiae grazie alla collaborazione della SoprintendenzaArcheologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza Brianza, Pavia, Sondrio e Varese. Il restauro degli armadiè stato curato dalla ditta di Roberto Bestettidi Gallarate. “I due mobili si presentavano in precario stato di conservazione -spiega il titolare:compromesso da depositi di materiale organico (sporco di deposito e cere), danneggiamenti all’impiallacciatura, abrasioni, graffi, fessurazioni e crepe nella struttura che si erano ripercosse sui legni di rivestimento. In alcuni punti il legno di supporto aveva causato deformazioni ai pannelli delle ante. Numerose sagome e cornici erano mancanti, come tre dei cassetti. Le parti a intaglio che decorano le ante e le riquadrature dei pannelli laterali erano in molti casi mancanti: sono state quindi riprodotte a intaglio nel legno di tiglio dieci elementi identici, successivamente colorati con una mescolanza di mordente mogano/ciliegio/noce e lucidati a gommalacca, seguita da una stesura di cera a spazzola come tutta la superficie dei mobili. Ora gli armadi Tamagno sono tornati a splendere”.
L’Assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardiaha sottolineato come “Regione Lombardia abbia sostenuto il salvataggio delle farfalle di Villa Mirabello, in quanto si tratta di un’operazione di valorizzazione del patrimonio culturale territoriale”.
Il Sindaco di Varese ricorda come“lo studio effettuato per l’occasione abbia permesso di valorizzare due grandi raccolte di rilevanza internazionale, quella del tenore Francesco Tamagno e dell’entomologo Mario Simondetti. Il recupero di questa collezione è parte fondamentale nel percorso di riqualificazione del Museo Archeologico di Villa Mirabello, destinato a divenire polo museale di richiamo nazionale”.
CURIOSITÀ
Tra le tante curiosità che contrassegnano la collezione la presenza del “Gigante del crepuscolo”, ovvero la Thysania agrippina(Cramer, 1776). Tra le varie specie della famiglia Erebidae presenti nella collezione Tamagno spiccano per dimensioni diversi esemplari di Thysania agrippina, considerata la falena con la più ampia apertura alare nel mondo, capace di raggiungere quasi i 30 centimetri. Il più grande fra gli esemplari conservati a Villa Mirabello ne misura 25. Nonostante le vistose dimensioni, questa falena riesce durante il giorno a eludere i suoi predatori: si riposa sui tronchi degli alberi premendo le ali contro la corteccia per attenuarne l’ombra e si rende totalmente mimetica grazie ai motivi ornamentali bianchi e neri delle sue ali.
Inoltre la collezione non è di sole farfalle. Oltre alle migliaia di splendide farfalle, la collezione Tamagno conta anche un discreto numero di insetti appartenenti a quasi tutti gli ordini più importanti come, ad esempio, Coleotteri, Emitteri, Ditteri e Imenotteri. Nella collezione, tra questi altri rappresentanti del mondo degli insetti, spiccano per forme, colori o dimensioni lo ScarabeoErcole e il Cerambice Arlecchino.
Lo Scarabeo Ercole: Dynastes hercules(Linnaeus, 1758) è tra i coleotteri più grandi al mondo ed è una vera leggenda nel mondo degli studiosi e dei collezionisti. Proprio come l’eroe della mitologia greca Ercole, il suo aspetto possente e la taglia ne fanno un insetto molto ambito. I maschi presentano un lunghissimo “corno” sul torace, che si contrappone a un’altra robusta protuberanza cefalica, formando così una specie di lunga pinza, che li distingue dalle femmine che nesono del tutto prive. Queste lunghe appendici sono utilizzate dai maschi per combattere fra loro in occasione degli accoppiamenti. I maschi vincenti sono quelli che
riescono a far cadere al suolo i maschi rivali dai maestosi alberi della foresta pluviale.La collezione Tamagno ne conserva una sottospecie: Dynastes hercules subsp. paschoalidescritto per la prima volta da Grossi & Arnaud nel 1993. Ha dell’incredibile sapere che questa sottospecie era già presente nella collezione ancor prima della sua scoperta.
Questo ci fa capire quanto ancora ci sia da ricercare e da svelare, non solo in natura, ma anche nelle antiche collezioni museali.
La sede espositiva: Villa Mirabello
Situata all’interno dei Giardini Estensi, la villa deve il proprio nome al luogo, posto storicamente al limitare della città, da cui ammirare un superbo panorama sul lago di Varese e sui monti che lo circondano.
Edificata dalla famiglia Clerici probabilmente entro la metà del XVIII secolo, fu ampliata e modificata nel 1843 dall’architetto Clericetti, quando proprietaria era la famiglia Litta Modignani, che nel 1948 cedette la proprietà al Comune di Varese. Annesso all’edificio è l’Oratorio della Beata Vergine Addolorata al Mirabello di Varese.
Dal 1949 Villa Mirabello è sede del Museo Archeologico. Nelle sue sale sono esposti materiali preistorici rinvenuti nelle stazioni palafitticole del territorio varesino, tra le quali l’Isolino Virginia, la stazione di Bodio Centrale e quella del Sabbione, inserite nel sito seriale transnazionale UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”.
Nella sezione dedicata alla Protostoria è ben rappresentata la Cultura di Golasecca, nella quale sono esposti la “stele di Vergiate” (una stele funeraria con iscrizione in lingua leponzia) e l’eccezionale corredo della “Seconda tomba di Guerriero di Sesto Calende”.
La sezione romana raccoglie i materiali del territorio varesino che meglio testimoniano la progressiva assimilazione da parte di Roma delle popolazioni cisalpine locali: tra questi la coppa di vetro detta Cagnola dal nome del nobile proprietario Guido Cagnola e la monumentale tomba di Bruzzano Milanese, con un eccezionale stamnos in bronzo. Il percorso si conclude con materiali di età longobarda e con un lapidario che raccoglie iscrizioni di età romana.
Il museo ospita inoltre una sezione risorgimentale multimediale che racconta in particolare, tramite uno spettacolo, le vicende della battaglia di Varese del 1859.
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Informazioni generali
Dove
Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello, Musei Civici di Varese
Piazza della Motta, 4, 21100 Varese
Parcheggi
Parcheggio Varese (Via Lonati)
Parcheggio Municipio Varese (Via Verdi)
Piazza Ragazzi del ‘99
Navigatori
Quando
Dal 30 settembre 2021
Orari
da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00
Prezzi
Biglietto intero € 5; ridotto € 3
Guida: € 9,90
Visite Guidate
Visite guidate per scuole e gruppi su prenotazione con “Archeologistics”, da contattare ai seguenti recapiti:
telefono +39 328.8377206;
mail: info@archeologistics.it