Le farfalle di Villa Mirabello

Le collezioni entomologiche Tamagno e Simondetti

Sezione di Storia Naturale di Villa Mirabello

Dal 30 settembre 2021 presso il Museo Archeologico di Villa Mirabello è aperta una sezione di Storia Naturale con un’interessante collezione entomologica formata da diversi ordini di insetti: Coleotteri, Emitteri, Ditteri, Imenotteri, ma soprattutto da Lepidotteri (o farfalle).

La raccolta risulta frutto del collezionismo di due grandi personaggi varesini, Francesco Tamagno e Mario Simondetti che, tra la fine del XIX e la metà del XX secolo, si dedicarono con passione al collezionismo e allo studio delle farfalle.

La collezione Tamagno fu donata al grande tenore nel 1887 durante un soggiorno in Sud America, da Dario Taffurelli, un artista poliedrico, emigrato e vissuto a Buenos Aires, mentre la collezione di Simondetti venne da lui costituita tra il 1930 e il 1960 grazie alla raccolta delle farfalle nel loro ambiente naturale a più riprese. Questo non per mero collezionismo ma col fine di comprendere  la composizione faunistica delle località in esame nel corso degli anni.

Le collezioni rivestono un imprescindibile valore storico e scientifico, anche in considerazione del fatto che costituiscono una formidabile fotografia dei popolamenti faunistici passati, oggi messi seriamente in pericolo dall’incessante attività antropica, che in molti casi porta queste magnifiche creature sull’orlo dell’estinzione.

Anche la sopravvivenza stessa della collezione, per la delicatissima consistenza dei beni entomologici, è  condizionata da rigidi parametri ambientali di luce, temperatura e umidità, che purtroppo ne limitano fortemente l’esposizione al pubblico. Nella saletta superiore in Villa Mirabello si è trovata la soluzione espositiva con 7 scatole visibili e numerosi pannelli di approfondimento sul tema. 

IL SALVATAGGIO DELLE COLLEZIONI a cura di Cinzia Monte

Dal 2020 al 2021, dopo ben 29 anni dall’ultima operazione di manutenzione conservativa, si è svolta una campagna di recupero e di valorizzazione delle collezioni di lepidotteri Tamagno e Simondetti. Attività di assoluta necessità, visto lo stato generale in cui versavano le due raccolte, in particolar modo della Simondetti.

“I danni subiti sono stati arrecati principalmente da muffe, da attacchi di altri insetti (parassiti delle collezioni) come Antreni e Tineidi -spiega l’entomologa Cinzia Monte, da urti meccanici derivanti da incauti spostamenti delle scatole e dalla luce solare, che nel tempo ha provocato la perdita di gran parte del reale cromatismo di molte farfalle”. Danni questi derivanti da una eccessiva e prolungata esposizione al pubblico in ambienti inidonei alla tutela di questi delicatissimi esemplari, frutto di un approccio museologico un tempo molto più incentrato sull’aspetto meramente espositivo rispetto a quello più conservativo dei giorni d’oggi. L’opera di recupero da parte dell’entomologa ha previsto il restauro conservativo delle farfalle mediante la rimozione delle muffe e altre impurità, il recupero e la ricollocazione di parti staccate (come ali, antenne, addomi) e la successiva disinfestazione tramite congelamento. In seguito, gli esemplari recuperati sono stati trasferiti nelle nuove cassette entomologiche, avendo cura di conservare scrupolosamente la disposizione originale; le scatole sono state poi riposte in armadi specifici, idonei alla loro ottimale conservazione secondo parametri fisici di luce, temperature e umidità controllati. Al termine degli interventi è stato effettuato lo studio sistematico dei reperti con conseguente cartellinatura e inventariazione degli esemplari. Lo studio si è rivelato fondamentale in quanto spesso i nomi delle farfalle presenti nelle collezioni storiche non sono attualmente validi dal punto di vista nomenclaturale; l’utilizzo di nuove e più moderne tecniche di indagine, quali la biologia molecolare con analisi del DNA ha portato a rivoluzionare, in maniera più o meno significativa, l’assetto sistematico (cioè il complesso delle “parentele”) dei Lepidotteri, cambiando la “carta d’identità” di molte specie.

Le attività si sono svolte a cura dei Musei Civici di Varese, con il contributo di Regione Lombardia e grazie alla collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza Brianza, Pavia, Sondrio e Varese. Il restauro degli armadi è stato curato dalla ditta di Roberto Bestetti di Gallarate. “I due mobili si presentavano in precario stato di conservazione -spiega il titolare: compromesso da depositi di materiale organico (sporco di deposito e cere), danneggiamenti all’impiallacciatura, abrasioni, graffi, fessurazioni e crepe nella struttura che si erano ripercosse sui legni di rivestimento. In alcuni punti il legno di supporto aveva causato deformazioni ai pannelli delle ante. Numerose sagome e cornici erano mancanti, come tre dei cassetti. Le parti a intaglio che decorano le ante e le riquadrature dei pannelli laterali erano in molti casi mancanti: sono state quindi riprodotte a intaglio nel legno di tiglio dieci elementi identici, successivamente colorati con una mescolanza di mordente mogano/ciliegio/noce e lucidati a gommalacca, seguita da una stesura di cera a spazzola come tutta la superficie dei mobili. Ora gli armadi Tamagno sono tornati a splendere”.

L’Assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardiaha sottolineato come “Regione Lombardia abbia sostenuto il salvataggio delle farfalle di Villa Mirabello, in quanto si tratta di un’operazione di valorizzazione del patrimonio culturale territoriale”.

Il Sindaco di Varese ricorda come“lo studio effettuato per l’occasione abbia permesso di valorizzare due grandi raccolte di rilevanza internazionale, quella del tenore Francesco Tamagno e dell’entomologo Mario Simondetti. Il recupero di questa collezione è parte fondamentale nel percorso di riqualificazione del Museo Archeologico di Villa Mirabello, destinato a divenire polo museale di richiamo nazionale”.

CURIOSITÀ

Tra le tante curiosità che contrassegnano la collezione la presenza del “Gigante del crepuscolo”, ovvero la Thysania agrippina (Cramer, 1776). Tra le varie specie della famiglia Erebidae presenti nella collezione Tamagno spiccano per dimensioni diversi esemplari di Thysania agrippina, considerata la falena con la più ampia apertura alare nel mondo, capace di raggiungere quasi i 30 centimetri. Il più grande fra gli esemplari conservati a Villa Mirabello ne misura 25. Nonostante le vistose dimensioni, questa falena riesce durante il giorno a eludere i suoi predatori: si riposa sui tronchi degli alberi premendo le ali contro la corteccia per attenuarne l’ombra e si rende totalmente mimetica grazie ai motivi ornamentali bianchi e neri delle sue ali.

Inoltre la collezione non è di sole farfalle. Oltre alle migliaia di splendide farfalle, la collezione Tamagno conta anche un discreto numero di insetti appartenenti a quasi tutti gli ordini più importanti come, ad esempio, Coleotteri, Emitteri, Ditteri e Imenotteri. Nella collezione, tra questi altri rappresentanti del mondo degli insetti, spiccano per forme, colori o dimensioni lo ScarabeoErcole e il Cerambice Arlecchino.

Lo Scarabeo Ercole: Dynastes hercules(Linnaeus, 1758) è tra i coleotteri più grandi al mondo ed è una vera leggenda nel mondo degli studiosi e dei collezionisti. Proprio come l’eroe della mitologia greca Ercole, il suo aspetto possente e la taglia ne fanno un insetto molto ambito. I maschi presentano un lunghissimo “corno” sul torace, che si contrappone a un’altra robusta protuberanza cefalica, formando così una specie di lunga pinza, che li distingue dalle femmine che ne sono del tutto prive. Queste lunghe appendici sono utilizzate dai maschi per combattere fra loro in occasione degli accoppiamenti. I maschi vincenti sono quelli che riescono a far cadere al suolo i maschi rivali dai maestosi alberi della foresta pluviale. La collezione Tamagno ne conserva una sottospecie: Dynastes hercules subsp. paschoali descritto per la prima volta da Grossi & Arnaud nel 1993. Ha dell’incredibile sapere che questa sottospecie era già presente nella collezione ancor prima della sua scoperta.

Questo ci fa capire quanto ancora ci sia da ricercare e da svelare, non solo in natura, ma anche nelle antiche collezioni museali.

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Informazioni generali

Dove

Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello, Musei Civici di Varese 

Piazza della Motta, 4, 21100 Varese

Parcheggi

Parcheggio Varese (Via Lonati)

Parcheggio Municipio Varese (Via Verdi)

Piazza Ragazzi del ‘99

Navigatori

Quando

Dal 30 settembre 2021

Orari

da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00

Prezzi

Biglietto intero € 5; ridotto € 3

Guida: € 9,90

Visite Guidate

Visite guidate per scuole e gruppi su prenotazione con “Archeologistics”, da contattare ai seguenti recapiti:
telefono +39 328.8377206;
mail: info@archeologistics.it